IL CAI DESIO E IL REGNO DEI DOSDE’. Weekend 1 e 2 Ottobre al Bivacco Caldarini mt.2.501

Come nelle discipline sportive, dove si susseguono exploit e record, così anche nella meteorologia stiamo inanellando un weekend via l’altro ed una notevole dose di bel tempo; è vero che con un periodo così è “facile”, ma una prolungata estate ricca di sole e assenza di nubi era tanto che non si vedeva: qui è proprio l’estate che vuole incunearsi nell’autunno senza farsi i fatti suoi…..la classica invadenza. Anche in questo primo fine settimana di ottobre sembrava di essere ad inizio settembre se non prima……fosse vero ditemelo, che torno a rifarmi le ferie!!!

Fissata la gita, le occasioni per stare insieme non sono mancate: dalle necessità tecniche legate alla manutenzione del Bivacco Caldarini, alla notte in rifugio (Federico in Dosdé), con accoglienza e trattamento “da elogio”, per finire con una S.Messa a 2.501 metri, che continua ad essere un regalo per chi va via la domenica ed anche occasione per ricordare e commemorare i nostri cari.

A breve distanza dall’uscita del Rif. Bosio, dove c’è stata l’unica eccezione-meteo con secchiate d’acqua da paura&panico, eccoci impegnati in uno dei posti più belli della Lombardia e a torto poco frequentati, dove anche dal punto di vista escursionistico-alpinistico le opportunità non mancano!

La cerchia dei “3.000” che circonda il bivacco desiano è sufficientemente numerosa e attende sempre i visitatori, che qui possono essere considerati da “palato fine”, visto il tipo di salite.

Come al solito partire tutti insieme è sempre un miraggio: una volta il gruppo era “compatto” e lasciava i luoghi nello stesso istante, sia durante l’andata sia durante il ritorno ed il pullman era un collante magico…..adesso riuscire a stare tutti insieme per più di 15 minuti, tutti allineati è come pretendere che il sole stia in giro fino a dicembre senza una nube: difficile.

Si comincia da un trio (Pierangelo, Paolo e Sebastiano) che sale il sabato e dedicato esclusivamente ai lavori seri: dalla traccia del sentiero alla manutenzione ordinaria delle finestre del Bivacco.

Gli altri si dividono in più gruppi e salgono chi il sabato sera e chi la domenica. Come anticipato in qualche discussione, sulla Rivista del Cai ci sono alcuni riferimenti, nell’editoriale iniziale, al momento “difficile” che stanno attraversando i nostri rifugi; beh…..qui noi siamo stati veramente bene e bisognerebbe dire agli altri di fare un salto qui per capire (e copiare?) alcuni spunti di questo “perché”! Sia il pernotto che la domenica si sono tradotti in un trattamento super.

La domenica mattina il cielo è talmente azzurro che forse converrebbe cominciare a trovare i pastelli nuovi dello stesso colore! Un po’ di freddo mattutino che però dura poco. Gambe in spalla e gruppo che si ricompatta nei pressi del Bivacco: ci siamo solo noi, siamo in 28 e non c’è traccia di altri umani per parecchi kilometri.

La S.Messa è un momento di raccoglimento per tutti ed occasione per ricordare in modo particolare, con una targa donata alla moglie, il socio Alberto Milani, scomparso recentemente.

Spesso si programma tutto nei minimi particolari e ieri non era certo facile rinunciare al “buffet del Federico”, ma qualcuno ha anche pensato seriamente di rimanere a 2.501 metri per godere in pieno della temperatura e della PAG (Pace Assoluta e Gratuita).

Rientrati comodamente alla base, veniamo spinti dalle gambe sotto il tavolo e la bocca improvvisamente decide di fare cose che solo lei è in grado di fare. Il rifugio chiudeva proprio in questo weekend:….crediamo che a valle i rifugisti non abbiano dovuto portare più di tanto.

Il resto è fatto di saluti, rientri, zone extra-doganali frequentate last minute e….l’immancabile coda di Lecco: questa volta i “ciùketé di Morbegno” sono probabilmente rientrati prima dopo la Sagra delle Cantine, ma “i Merenderos della Bassa” no, oppure si, ma qualcuno ha voluto creare il solito “diversivo in galleria”. Fatto sta che almeno 20 minuti di rallentamenti prima di Lecco non sono mancati, seppur alle 21.40.

Adesso le gambe si prenderanno un po’ di meritato riposo prima di tornare in spalla presto! Alla prossima, sperando di vedere in giro più desiani.

Da notare che un po’ di gioventù non mancava; addirittura Andrea Orsenigo, con i suoi 2 anni, non ha detto “béh”, anzi l’ha detto, ma perché era bello contento!

p.s. Le Alpi sono grandi e tutte belle, ma Desio ha “occupato” alcuni degli angoli più meravigliosi che vi sono compresi; questo è sicuro!

Pier, Sebastiano, Adriano, Gabriella, Enrico, Roberto, Marco, Rosita, Paolo, Flora, Angela, Chiara, Gianluca, Egidio, Paola, Andrea, Alessandra, Isidoro, Anna, Ginevra, Davide, Franca, Paola, Gianguido, Lella, Marco, Raffaele e Padre Giovanni.

Ciao à tuch!

Patajean

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