Bivacco Regondi Gavazzi - 2590 m

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VALLE D'AOSTA - VALPELLINE

Coordinate GPS:  E. 7° 20' 29'' – N. 45° 52' 36'' 

Storia: eretto nel 1952 e ristrutturato nel 1995
Apertura: sempre aperto
Accessi:
  • da Ollomont per il Col Conet, tempo di accesso 3 ore e 30'

  • da Glacier per il piano di Breuil, tempo di accesso 2 ore 25'

Posti letto: 16 con materassi e coperte.

Dal 2016 il bivacco è stato dotato di un pannello fotovoltaico con una lampada esterna sempre accesa e una lampade interne con relativi interruttori e di una presa USB.
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Chi volesse dare un contributo libero per il soggiorno può utilizzare il

Codice IBAN: IT48V0344033100000000169226 (Banco Desio-filiale di Desio)

Causale: Bivacco Regondi-Gavazzi
 

Proprietà: Sezione di Desio del CAI

Mail: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. – sito: www.caidesio.net

 
 

Il bivacco eretto una prima volta nel 1952 in memoria del giovane alpinista Nino REGONDI perito in un incidente stradale. Inizialmente era una costruzione in lamiera tipica dei bivacchi, costituita da 6 posto letto.
Attualmente è una bellissima e confortevole costruzione di legno e tetto in lamiera inaugurata nel 1995. Ora è intitolato a Nino REGONDI e Pietro GAVAZZI, già Presidente della nostra Sezione.
Il bivacco è in comproprietà con la Sezione di Bovisio Masciago.

I° itinerario: tempo ore 3,30 - facile su sentiero

Da Ollomont 1356 m., per il Col Cornet. Partendo dal centro del paese si prende la mulattiera per il bivacco che ben presto si trasforma in sentiero dal fondo sconnesso.
Dopo quindici - venti minuti, quando la traccia sassosa s'inoltra fra grossi cespugli, il sentiero continua a sinistra, risalendo un'arida costa erbosa.
Poco sopra un bivio tenersi a sinistra verso il torrente, dove il sentiero continua la salita con ripide svolte nel bosco.
Ad una radura si piega a sinistra, in direzione dell'Alpe Lo Berrio 1719 m., tra numerose tracce ma senza segnalazioni; venti metri oltre il torrente si lascia il sentiero per l'alpeggio e si sale a destra.
Il sentiero supera con alcune svolte un tratto di rado bosco, poi se ne esce verso sinistra e sbuca sugli ampi pascoli dell'Alpe del Berrio (sorgente).
Dopo una valletta salire nei prati a destra dell'Alpe del Berrio 1932 m..
Seguendo tracce di bestiame si ritorna a sinistra verso il largo fondo della comba(che si può anche percorrere fin qui dalla valletta); dopo tre grossi massi isolati si prende a sinistra, poi verso destra che porta a Les Baraques 2173 m.
Il sentiero supera un ultimo pendio e raggiunge il valico del Col Cornet.
Dal valico al Lago dell'Incliousa si segue costantemente una condotta d'acqua; dopo un tratto pianeggiante si incontra un gradino di roccia nera che si supera sulla destra fino a raggiungere la sella del Piano di Breuil dal quale si prosegue fino al bivacco.

II° itinerario: tempo ore 2,25 - sentiero ripido all'inizio e vario in seguito.

Da Glacier 1549 m. per il piano di Breuil.
Dal ponte si prosegue su un sentiero (segnalazioni) che sale direttamente nel bosco verso lo sbocco del canalone della Gaula.
Il sentiero si addentra nel caratteristico, ripido e stretto canalone omonimo che si risale con numerose svolte.
Lasciato a destra il minuscolo oratorio scavato nella roccia e dedicato a Notre Dame del la Gaula (anno 1863), si attraversa il canalone, e infine, se ne esce alla sommità a 2030 m., in una valletta erbosa che si percorre interamente.
Dalla piccola sella al termine della valletta, ad un quadrivio si continua sul sentiero di destra che porta in breve all'Alpe de Places 2149 m..
Più oltre si costeggia il torrente che proviene dalla Conca dell'Acqua Bianca e si sbuca al grande e acquitrinoso piano del Breuil 2216 m. da dove appare la catena del Morion; sono pure visibili il bivacco ed un tratto marcato di sentiero che dal piano sale sulla destra.
Dirigersi verso lungo il sentiero che, con numerose svolte, porta ad una sella nei pressi del lago dell'Incliousa.
Piegare a sinistra e proseguire lungo lo stretto sentiero che sale il primo dosso erboso soprastante il lago di Leitou ed in breve, raggiungere il bivacco.

1) Alla Cabane de Chanrion per il Colle de la Fenetre Durant, percorso facile su detriti e sentieri.

Dal Bivacco scendere verso NE e costeggiare sulla riva a sinistra il lago Bensya 2513 m.
Oltrepassato il vero torrente dell'Acqua Bianca si attraversa piano detritico, sempre in direzione del Mont Gele, per circa 400 m. si incontrano delle tracce di sentiero che piegano a sinistra e si abbassano verso l'Alpe Thoules, permettendo così di scendere in percorso obliquo a destra e lungo un canale di detriti(Chemin du Morion), ai piedi dell'alta bastionata rocciosa dominante la Conca dell'Acqua Bianca.
Si attraversa il vallone e si raggiunge l'Alpe Thoules 2378 m. fino al colle a 2797 m.
Si valica non alla sua massima depressione ma circa 100 m. più a N, in corrispondenza della targa ricordo del passaggio di Einaudi.
Il sentiero si abbassa dapprima vicino alla morena sulla riva sinistra del Glacier de Fenetre, poi si tiene ancora più a sinistra e scende ai pascoli dell'Alpe Gran Chermotane, 2255 m.
Dopo alcune svolte si valica a la Barne il ponte del Grand Chermotane 2185 m.
Raggiunta verso destra la strada si segue per circa 2 km (scorciatoia tra le svolte), arrivando poi lungo un breve tratto di sentiero alla Cabane de Chanrion 2462 m. -ore 4.

2) Al Rif. Cretes Seches per il colle del Mont Gelé, percorso interessante, vario, panoramico e facile, ore 3,30.

Dal bivacco scendere verso NE per passare a sinistra del lago Benseya.
Oltrepassato il lago raggiungere sull'opposto pendio il costolone morenico rossastro che scende dal ghiacciaio (circa 500 m. a N del grande crostone occidentale del Mont Clapier) e salirlo.
Dove termina, piegare a sinistra per portarsi, fra valloncelli morenici, sulla superficie del ghiacciaio, qui in parte ricoperta di pietre.
Costeggiare ad una certa distanza la base delle aspre pareti rocciose del Morion e del Trident de Faudery.
All'altezza della Becca di Faudery, lasciando sulla destra la massima depressione della cresta a 3144 m., salire verso N per passare tra alcuni affioramenti di rocce montonate e in seguito, sempre su neve, piegare a destra e raggiungere il colle a 180 m.
Sull'altro versante si scende con un lieve giro sulla destra lungo il ghiacciaio dell'Aroletta, al cui termine si possono seguire due passaggi: se c'è ancora molta neve conviene scendere sui detriti e sulle rocce sulla sinistra del torrente poi lungo il canale ed il ripido nevaio sottostante; altrimenti (più lungo e noioso ma più sicuro) piegare a destra ed abbassarsi su un ripido pendio di blocchi e detriti, dominati dall'Aroletta superiore, fino a raggiungere le lingue di neve che scendono al Plan del Sabla.
Al termine di questo ripiano continuare orizzontalmente sulla sponda destra idrografica del torrente fino ad incontrare il Rif. Cretes Seches a 2700 m. che si vede solo all'ultimo momento. Nelle vicinanze si trova il bivacco F. Spataro.

Al Mont Gelé 3519 m. ore 3,15
 
Montagna imponente, caratteristica per le sue creste e per il ghiacciaio che la copre a S.
Dalla vetta lo sguardo spazia dal Monte Bianco al Monte Rosa, rimira il possente Gran Combin proprio di fronte, s'abbassa al lago di Muvoisin fino alla lunghissima lingua del Glacier d'Otemma, abbraccia numerose cime minori, ma non per questo meno bella della Valpelline.
Il ghiacciaio che scende con una lingua sul versante meridionale e si allunga su pendii terrazzati sino alla base del Mont Morion e del Mont Clapier, prende il nome di ghiacciaio del Mont Gele. Il percorso del ghiacciaio è semplice.
L'itinerario è interamente visibile dal bivacco Regondi-Gavazzi.
Si sale al colle del Mont Gele, spartiacque fra i ghiacciai dell'Aroletta e del Mont Gele, si prosegue verso Nord lungo un pendio nevoso abbastanza ripido.
Costeggiato poi il Mont de la Balma e lasciata a destra la sella nevosa del colle omonimo, si obliqua a sinistra in direzione del visibile segnale trigonometrico posto sulla cima.
Proseguire su facili nevai verso la cresta di frontiera lungo la quale, oltrepassata la crepaccia finale, si giunge in vetta.
Numerose altre salite, dalle più facili a quelle più impegnative, sono possibili sulla catene del Morion.

Itinerario al Mont Gelé 3519 m. tempo ore 4,00.
Dal bivacco Regondi-Gavazzi 2590m., scendere verso Est e risalire (ripido) dopo aver aggirato la base del crestone ONO del Mont Clapier.
Seguire il ghiacciaio del Mont Gele costeggiando ad una certa distanza le parete del Morion.
Dopo un tratto più ripido si obliqua a destra e si raggiunge il colle del Mont Gele a 3180 m.
Salire verso NNO passando sulla sinistra del roccioso Mont de la Balma, poi costeggiare alla base la cresta SE fino a giungere sotto la cima.
A questa si sale in breve a piedi, superando alcune roccette.
Discesa: interessante e molto bella lungo l'itinerario di salita; consigliabile soprattutto in primavera.


Importante

L'uso del sacco lenzuolo è OBBLIGATORIO per il pernottamento in Rifugio

Important

L'utilisation d'un drap de couchage personale est OBLIGATOIRE pour passer la nuit dans le Refuge

Wicthig

Ein personalicher herberg-sack ist BEI der ubernachtung in der Hutte zu benutzen

Important

The use of a personal sleeping sheet is COMPULSORY for the overnight stay in Refuge

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Orari

Orari apertura sede:
Mercoledì dalle 21.00 alle 22.30

Gruppo Maltrainsem:
ogni primo e terzo Martedì di ogni mese dalle 16.30-18.00

 

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