INAGIBILE *** PERICOLO di CROLLO ***
LOMBARDIA - ALTA VAL TORREGGIO
Coordinate GPS: E. 9°74'61"52 - N. 46°25'03"47 (www.rifugi.servizi.it)
Storia: eretto nel 1924 - Primo rifugio della Sezione
Apertura: CHIUSO E BLOCCATO INAGIBILE
Locale invernale: (4 posti) CHIUSO E BLOCCATO, INAGIBILE
Per informazioni chiamare il Gestore del Rifugio Bosio Galli al numero 0342.451655 oppure chiamare in Sezione Cai Desio il mercoledì sera dalle ore 21,15 alle 22,30 al nr.: 0362.621668, o scrivere alle seguenti mail :
e-mail :
e-mail Cai Desio:
A CAUSA DEL RISCHIO DI CROLLO E' VIETATO L'ACCESSO ED IL TRANSITO PRESSO IL RIFUGIO.
SI CONSIGLIA MOLTA PRUDENZA NEL TRANSITO SUI SENTIERI SOTTOSTANTI
La Sezione lo intitolò alla propria Città. Edificio in pietra inaugurato nell'anno 1924 al posto del rifugio di Corna Rossa.
Il rifugio Desio sorge a 2830 m., una ventina di metri di sotto al Passo di Corna Rossa sul versante della Val Torreggio.
Esso facilita parecchie vie interessanti al Monte Disgrazia e la salita ai Corni Bruciati.
Dal Passo di Corna Rossa, subito sopra il rifugio si può ammirare una stupenda veduta del Monte Disgrazia e sui monti alla testata della Val Masino.
I° itinerario: facile sentiero/rocce - tempo ore 3
Dal Rif. Bosio-Galli, proseguendo sulla destra orografica della valle (con il torrente in piena conviene passare il ponte dell'Alpe Airale e tenersi sulla sinistra), dopo un piano acquitrinoso si passa sulla sinistra e si costeggia il piede una bastionata di rocce.
Sempre per un sentiero con segnalazioni, fra gande, si va fino alla base di una cascata dell'emissario del Lago Cassandra.
Di qui si abbandona il torrente per portarsi a sinistra, sempre nel vallone fin verso i primi contrafforti della cima di Postalesio e del Corno Bruciato NE, indi per un sentiero si sale piuttosto a destra (pochi metri soltanto sopra al fondo valle), una costa erbosa che porta ad un piano di blocchi, di solito nevoso; al termine di esso, per traccia di sentiero con segnalazione di sale a sinistra sotto il Corno Bruciato NE onde evitare una bastionata.
Al di sopra di questa in pendio di gande e detriti porta al Rif. Desio.
II° itinerario: impegnativo - sentiero/rocce- tempo ore 1,30
Dal Rif. Ponti 2585 m., si va per ganda a scavalcare la grossa morena laterale destra (orografica) dal ghiacciaio di Preda Rossa; si attraversa quest'ultimo in lenta salita, quasi senza crepacci, verso il piede di un canale di rocce franose che solca la parete fino alla cresta in direzione dei Corni Bruciati.
Il canale ripido con tracce di sentiero richiede prudenza specialmente per comitive numerose, causa l'instabilità del pietrame.
Si sbocca sullo spartiacque immediatamente sopra il rifugio.
1) Al Rif. Porro-Gerli al Ventina per il Passo Cassandra - impegnativo su sentiero/rocce - ore 2,30 - 4,15.
Traversata alpinistica che richiede molta attenzione, per i crepacci, nella discesa dal Passo Cassandra. Si scende a valle per un breve tratto; si attraversano le chine di sfasciumi alla base della parete SSE della cima di Corna Rossa; per un canale roccioso si scende a livello del ramo occidentale del ghiacciaio Cassandra che si attraversa in piano, descrivendo un giro attorno all'isolotto centrale posto a 2938 m. fino alla base di un lungo pendio di rocce e detriti.
Lo si risale superando a metà del suo sviluppo una bastionata di rocce rotte, verticalmente striata di nero, lungo una lingua di neve e detriti; poi ci si dirige obliquamente a destra su sfasciumi e placche di neve e di detriti in direzione del Passo Cassandra 3097 m., aperto sulla cresta del Monte Disgrazia e il Pizzo Cassandra (ore 1,45).
Si scende nel bacini del Ventina (molta attenzione) per in ripido pendio di neve o ghiaccio, verso la crepaccia terminale che si supera direttamente (qualora fosse impraticabile è possibile aggirarla verso sinistra su rocce).
Al di sotto si continua nell'ampio vallone glaciale solcato da altre fenditure, raramente fastidiose, fino ad un largo pianoro.
Da questo ci si sposta verso il Pizzo Cassandra per evitare alcuni grossi crepacci; da un piccolo ripiano si supera una gobba della Vedretta del Ventina e ci si porta man mano verso il mezzo del ghiacciaio per scendere in corrispondenza dello sbocco del ripidissimo canalone della Vergine.
In seguito, per chine moreniche, si raggiunge l'ampia spianata pietrosa attraverso la quale scorre l'emissario della Vedretta e, per tracce di sentiero, ci si dirige al ponticello che permette di passare sull'opposta riva raggiungendo l'Alpe Ventina e il Rif. Porro-Gerli a 1960 m.;
2) Al Rif. C. Ponti 2585 m., in Val Preda Rossa per il Passo di Corna Rossa ore 1.
Da Rif. Desio si sale al vicinissimo Passo di Corna Rossa aperto tra il Monte Disgrazia ed i Corni Bruciati, quindi si discende per un canale d'instabile pietrame verso la Vedretta di preda Rossa.
La si attraversa con lenta discesa, poi si scavalca la morena laterale, e per ganda si raggiunge il Rif. C. Ponti.
Monte Disgrazia 3678 m. ore 1,30 - 4,30 - media difficoltà EE
Si scavalca il Passo di Corna Rossa, si discende sulla Vedretta di Preda Rossa e si attraversa in direzione NO, onde superare la morena laterale per raggiungere l'itinerario che sale dal Rif. Ponti.
Questo procede parallelamente alla morena e, al suo termine, si mette sul ghiacciaio spostandosi a sinistra per evitare alcune crepe. In seguito ci si sposta a destra verso la base di un grosso sperone di roccia.
Se ne attacca il fianco orientale e ci si porta sul dorso.
Lo si risale su rocce in alcuni punti non elementari fino a raggiungere la sella di Monte Pioda 3387 m. ore 3,00.
Dalla sella, seguendo la cresta si raggiunge uno spuntone di serizzo. Invece di scavalcarlo, conviene aggirarlo a destra per continuare poi sia su questo lato, sia alternativamente sulla neve e sulle rocce della cresta fino ad una pronunciata anticima.
Si percorre questo crinale nevoso, orlato di cornici, poi si supera un masso con placche artificiali detto Cavallo di bronzo e per rocce rotte si esce alla spaziosa cima.
Corni Bruciati 3114 m. ore 0,50 - media difficoltà.
Cospicua montagna composta di tre cime che sono raramente visitate sebbene spicchino da lontano e offrano una visita notevole sul Monte Disgrazia.
Comodamente accessibili dal Rif. Desio, offrono anche alcune divertenti arrampicate. Punta Nord - Est 3097 m., per la cresta N.
Dal rifugio si percorre lo spartiacque in parte pianeggiante e largo (rocce in curioso equilibrio), fino al primo salto, da dove si piega sulla parte NO per cenge franose; indi ci si porta in cresta a poche metri dalla vetta, formata da un lungo crostone quasi orizzontalmente.
Questa è la via più breve e più facile.
Pizzo Cassandra 3226 m. ore 0,45 - 2,30 - media difficoltà
Dal rifugio si divalla per breve tratto attraversando poi le chine di sfasciumi alla base della parte SSE della Cima di Corna Rossa, fino ad arrivare sul ramo occidentale del ghiacciaio della Cassandra, dolcemente inclinato.
Si percorre il ghiacciaio con tutta facilità un po' in alto, descrivendo un semicerchio attorno all'isolotto roccioso centrale posto a 2938 m., fino alla base del lungo pendio di rocce e detriti sottostanti al passo.
Si supera, circa alla sua metà, una bastionata rocciosa, striata verticalmente di nero indi si punta certamente a destra, diagonalmente in salita per sfasciumi, sovente con placche di neve uscendo così al Passo Cassandra 3097 m., (ore 1,45).
Da qui si segue la facile cresta di rocce rotte e neve che presenta un solo breve passo di vera arrampicata, fino all'anticima, da dove si può giungere la vetta per la cresta di neve orizzontale un poco affilata, talvolta con cornice verso la Val Ventina.
Cima Postalesio 2995 m. ore 0,30 - facile
E' una modesta punta rocciosa senza grande importanza alpinistica. Dal rifugio si scende obliquamente sotto la punta NE dei Corni Bruciati onde raggiungere, attraverso neve residua, la base della Cima Postalesio.
Si risale poi, senza difficoltà fra rocce poco sicure, l'erto sperone che delimita sulla destra un canalone scendente nei pressi della sommità all'incirca verso N; l'ultimo cornetto sommitale è di ottima roccia.
L'uso del sacco lenzuolo è OBBLIGATORIO per il pernottamento in Rifugio
L'utilisation d'un drap de couchage personale est OBLIGATOIRE pour passer la nuit dans le Refuge
Ein personalicher herberg-sack ist BEI der ubernachtung in der Hutte zu benutzen
The use of a personal sleeping sheet is COMPULSORY for the overnight stay in Refuge